Il mito del Natale

Per ritrovare il linguaggio dell’anima

Questo piccolo saggio si intitola Mito del Natale non per negare la storicità dell’evento narrato dai vangeli, bensì per ridargli significato e rivitalizzarlo, interiorizzandone  l’interpretazione.
A questo fine viene utilizzata una chiave di lettura simbolica, grazie alla quale il messaggio del Natale, sempre più inquinato e banalizzato dal consumismo, può trasformarsi in un’avventura  psicologica assolutamente personale e diventare viaggio dell’anima dal singolare all’universale.
Cristo infatti può nascere mille volte a Betlemme, ma se non nasce dentro di noi è come se non fosse mai nato, come affermava il mistico tedesco Silesius.
Il Natale inteso come nascita alla coscienza del destino spirituale proprio di ogni uomo acquista un significato di universalità, che trascende ogni credo, cultura, razza.

Recensioni


“L’evento del Natale ci appare in questo libro come un grande affresco animato, una specie di psicodramma interiore, in cui situazioni e personaggi indicano i passaggi da effettuare e gli stati psichici da attivare, affinché si risvegli la coscienza del proprio ‘esserci’ […] un testo che riattiva attraverso la recezione del simbolismo archetipico la ripresa in ciascuno del proprio personale percorso spirituale. Il Sé umano, che anima e dà vita alla personalità, pare poter essere colto in questi rinnovato movimento interiore dell’uomo, nel suo farsi di nuovo viandante, nel recupero del suo divenire, insomma nel rifluire della vita e nella fecondità del processo trasformativi stesso, perché, come scrive Anna Maria Finotti, la vita è viaggio e non dimora. E porto è il mare e non la riva”.

Alberto Alberti