Autobiografia di un’adolescenza difficile, raccontata attraverso i ricordi dell’infanzia e i fantasmi dell’inconscio da una psicologa
L’UOMO Edizioni
Collana: Percorsi d’esistenza
Firenze 2010
ISBN 978-88-95473-07-9
Pagine 232
Immagini b/n e colori
€ 19,00

A ventuno anni, dopo un’adolescenza difficile e sommarie visite da uno psicoterapeuta all’altro, la protagonista viene ricoverata per abuso di alcol e disturbo da fobia sociale. Ci vorranno anni per uscirne, e la sua storia, raccontata con tono distaccato, implacabile e sottile, ironico e pungente, racconta cosa significasse per lei vivere ciò che stava vivendo.
Attraverso un’apparente ingenuità emerge una serie di osservazioni profonde: che la “malattia” è ancora qualcosa di incomunicabile alla società, che l’ospedale può essere anche un rifugio, che gli psicoterapeuti si dividono tra coloro che diagnosticano la “malattia” e quelli che si occupano dell’essere umano.
Una ricostruzione onesta, coraggiosa, commovente, e comicamente beffarda che descrive il disagio di vivere di un’adolescente come un blocco alla vita, ma anche come un rito di passaggio.

 

 

 

 

 

 

 

Recensioni

Attraverso una visione della sofferenza come preziosa risorsa esistenziale, l’autrice si propone di far luce sulle esperienze che ci conducono nella vita come risorsa evolutiva. La psicoterapia è un invito alla rivelazione di Sé: essa offre dunque una opportunità autobiografica, la possibilità di costruire la propria identità storica.
E ancor più questo libro vuole esprimere la convinzione che tutti coloro che vogliano intraprendere la professione di psicoterapeuti, dovrebbero aver attraversato con i propri piedi i sotterranei dell’anima. Per diventare guaritori bisogna conoscere la ferita, comprenderla, custodirla, per uscirne intimamente rinnovati. Quel luogo dal quale abbiamo voluto allontanarci percorrendo milioni di miglia, che non possiamo ricordare e non possiamo dimenticare…, è il luogo del dolore che segna l’iniziatico sacro viaggio dell’anima.